Nati per Credere
Il Testamento di Cristo Gesù.
( Giovanni XIV, 1-31; XV, 1-27; XVI, 1-33; XVII, 1-26 )
Il Testamento di Cristo Gesù.
Nella sera di Sua Vita,
Gesù Si degnò d'effondere
l'Anima Sua Santissima tra i Suoi cari
in un discorso così sublime,
così nobile, così Divino,
che gli Apostoli stessi pure avvezzi
alle eccelse rivelazioni
del Verbo Incarnato,
ne furono commossi
ed infine Gli dissero:
《 adesso ci parli davvero
senza alcun mistero:
adesso noi conosciamo
che Tu sai tutto;
riconosciamo
che sei venuto da Dio!》
Ingenua, ma sublime confessione
di queste anime semplici,
di fronte alle supreme espansioni
della grand'Anima di Cristo!
O sera veramente Divina!
o momenti sacri, solenni, indimenticabili,
in cui Gesù dopo aver compiuto
l'ultimo Ineffabile Mistero d'Amore
donandosi come Cibo ai Suoi cari,
Si abbandona con essi
ad un tenerissimo colloquio
improntato a soave mestizia,
ad incredibile Amore!
Oltre 20 secoli
sono decorsi da quella sera,
eppure sempre fresca ne è la memoria.
Anche oggi ci figuriamo Gesù,
Ne udiamo gli accenti,
Ne ammiriamo il Testamento,
notiamo i fremiti, le commozioni
del Suo Cuore adorabile:
e la Figura del Nazareno pare Si delinei
davanti al nostro spirito
piena di mestizia,
e la Sua voce ha un'eco nel cuore!
Ah, il Cenacolo vive,
vive immortale nell'anima nostra!
Facciamo tesoro di tutto,
pensiamo al Suo Cuore lacerato:
guardiamo in spirito
quella Fronte e quegli Occhi,
ove l'Anima Divina
Si specchia coi Suoi amori.
Oh! l'adorata Persona
del nostro Dolce Maestro
Si stampi nella mente nostra e nel cuore,
e vi rimanga per sempre!
Sì, facciamo tesoro di tutto!
Se tutte le Parole di Gesù
sono le più Insigni Reliquie
che a noi rimangono dell'Amor Suo,
molto più dobbiamo far tesoro
di queste ultime Sue Parole
che sovra tutte le altre, spirano Amore,
sono la rivelazione più splendida
del Suo Cuore,
la sintesi luminosa e carissima
di tutta la Sua Celestiale Dottrina,
la Prova Apodittica della Sua Divinità.
A questo discorso
dell'Ultima Cena di Gesù
potremmo dare il titolo di
Psicologia del Cuore di Gesù:
infatti tutto quello
che potremo conoscere
nei secoli eterni
intorno a questo Cuore Divino,
tutto si racchiude in questo discorso.
Gli affetti più intimi, più segreti
di questo Cuore Beatissimo,
i Suoi sentimenti verso il Padre,
verso i Suoi amici,
verso i Suoi nemici,
verso l'umanità tutta intera,
qui si comprendono
in una sintesi mirabile.
Nessuna lingua umana né angelica
è atta ad esprimere convenientemente
o ad encomiare degnamente
l'ineffabile bellezza,
la profonda Verità delle Parole
di Colui Che è il Verbo stesso di Dio,
la Verità sussistente ed eterna;
di Colui il Quale ha potuto dire:
《 Il cielo e la terra passeranno ,
ma non passeranno
le mie parole!》
Di qui a 100, 1000 secoli
(se tanto il mondo avesse a durare)
in mezzo a tutti i rivolgimenti
degli uomini e delle cose,
queste Parole di Gesù
saranno ancor vere;
nulla vi sarà da aggiungere,
nulla da togliere!...
Si rifletta che questa è l'ultima Parola
proferita dal Verbo di Dio
in faccia alla morte:
è il Suo Testamento.
E come il testamento
è un atto di natura sua intimo
e non viene affidato
se non alle mani più care,
così questo Divino Testamento di Gesù
è affidato ai Suoi intimi.
Egli lo dischiude
non già davanti alle turbe,
ma solo nel segreto del Cenacolo,
davanti agli amici più cari,
dopo averli ammessi
al banchetto d'Amore.
L'Apostolo taditore
non è ammesso a questa rivelazione:
egli è già partito dal Cenacolo;
invaso da Satana
già sta compiendo l'estremo delitto...
ed è appunto questo
il momento che Gesù attendeva
per aprire tutto il Suo Cuore
coi Suoi amici, coi Suoi Eletti:
quale Mistero!
Ma tra questi amici,
tra questi Eletti di Gesù
ve n'è uno
che è il prediletto del Suo Cuore;
è l'Apostolo vergine,
è colui che posa il suo capo
sul petto adorato del Salvatore;
ebbene Egli sarà
il naturale segretario di Gesù:
il Testamento d'Amore
sarà affidato più particolarmente
alle Sue mani, al Suo cuore:
Egli Lo custodirà gelosamente
fino a quel giorno in cui
Lo pubblicherà solennemente
al mondo intero.
E così questo Testamento di Gesù,
benché sia un Dono
fatto al mondo intero,
rimarrà però sempre
la privilegiata porzione
dell'Apostolato e della Verginità;
solo l'Apostolato e la Verginità
Ne potranno intimamente gustare
tutte le ineffabili bellezze:
solo l'Apostolato e la Verginità
Ne potranno penetrare
tutte le recondite profondità,
i tesori incomparabili,
i sublimi misteri!
Nella sera di Sua Vita,
Gesù Si degnò d'effondere
l'Anima Sua Santissima tra i Suoi cari
in un discorso così sublime,
così nobile, così Divino,
che gli Apostoli stessi pure avvezzi
alle eccelse rivelazioni
del Verbo Incarnato,
ne furono commossi
ed infine Gli dissero:
《 adesso ci parli davvero
senza alcun mistero:
adesso noi conosciamo
che Tu sai tutto;
riconosciamo
che sei venuto da Dio!》
Ingenua, ma sublime confessione
di queste anime semplici,
di fronte alle supreme espansioni
della grand'Anima di Cristo!
O sera veramente Divina!
o momenti sacri, solenni, indimenticabili,
in cui Gesù dopo aver compiuto
l'ultimo Ineffabile Mistero d'Amore
donandosi come Cibo ai Suoi cari,
Si abbandona con essi
ad un tenerissimo colloquio
improntato a soave mestizia,
ad incredibile Amore!
Oltre 20 secoli
sono decorsi da quella sera,
eppure sempre fresca ne è la memoria.
Anche oggi ci figuriamo Gesù,
Ne udiamo gli accenti,
Ne ammiriamo il Testamento,
notiamo i fremiti, le commozioni
del Suo Cuore adorabile:
e la Figura del Nazareno pare Si delinei
davanti al nostro spirito
piena di mestizia,
e la Sua voce ha un'eco nel cuore!
Ah, il Cenacolo vive,
vive immortale nell'anima nostra!
Facciamo tesoro di tutto,
pensiamo al Suo Cuore lacerato:
guardiamo in spirito
quella Fronte e quegli Occhi,
ove l'Anima Divina
Si specchia coi Suoi amori.
Oh! l'adorata Persona
del nostro Dolce Maestro
Si stampi nella mente nostra e nel cuore,
e vi rimanga per sempre!
Sì, facciamo tesoro di tutto!
Se tutte le Parole di Gesù
sono le più Insigni Reliquie
che a noi rimangono dell'Amor Suo,
molto più dobbiamo far tesoro
di queste ultime Sue Parole
che sovra tutte le altre, spirano Amore,
sono la rivelazione più splendida
del Suo Cuore,
la sintesi luminosa e carissima
di tutta la Sua Celestiale Dottrina,
la Prova Apodittica della Sua Divinità.
A questo discorso
dell'Ultima Cena di Gesù
potremmo dare il titolo di
Psicologia del Cuore di Gesù:
infatti tutto quello
che potremo conoscere
nei secoli eterni
intorno a questo Cuore Divino,
tutto si racchiude in questo discorso.
Gli affetti più intimi, più segreti
di questo Cuore Beatissimo,
i Suoi sentimenti verso il Padre,
verso i Suoi amici,
verso i Suoi nemici,
verso l'umanità tutta intera,
qui si comprendono
in una sintesi mirabile.
Nessuna lingua umana né angelica
è atta ad esprimere convenientemente
o ad encomiare degnamente
l'ineffabile bellezza,
la profonda Verità delle Parole
di Colui Che è il Verbo stesso di Dio,
la Verità sussistente ed eterna;
di Colui il Quale ha potuto dire:
《 Il cielo e la terra passeranno ,
ma non passeranno
le mie parole!》
Di qui a 100, 1000 secoli
(se tanto il mondo avesse a durare)
in mezzo a tutti i rivolgimenti
degli uomini e delle cose,
queste Parole di Gesù
saranno ancor vere;
nulla vi sarà da aggiungere,
nulla da togliere!...
Si rifletta che questa è l'ultima Parola
proferita dal Verbo di Dio
in faccia alla morte:
è il Suo Testamento.
E come il testamento
è un atto di natura sua intimo
e non viene affidato
se non alle mani più care,
così questo Divino Testamento di Gesù
è affidato ai Suoi intimi.
Egli lo dischiude
non già davanti alle turbe,
ma solo nel segreto del Cenacolo,
davanti agli amici più cari,
dopo averli ammessi
al banchetto d'Amore.
L'Apostolo taditore
non è ammesso a questa rivelazione:
egli è già partito dal Cenacolo;
invaso da Satana
già sta compiendo l'estremo delitto...
ed è appunto questo
il momento che Gesù attendeva
per aprire tutto il Suo Cuore
coi Suoi amici, coi Suoi Eletti:
quale Mistero!
Ma tra questi amici,
tra questi Eletti di Gesù
ve n'è uno
che è il prediletto del Suo Cuore;
è l'Apostolo vergine,
è colui che posa il suo capo
sul petto adorato del Salvatore;
ebbene Egli sarà
il naturale segretario di Gesù:
il Testamento d'Amore
sarà affidato più particolarmente
alle Sue mani, al Suo cuore:
Egli Lo custodirà gelosamente
fino a quel giorno in cui
Lo pubblicherà solennemente
al mondo intero.
E così questo Testamento di Gesù,
benché sia un Dono
fatto al mondo intero,
rimarrà però sempre
la privilegiata porzione
dell'Apostolato e della Verginità;
solo l'Apostolato e la Verginità
Ne potranno intimamente gustare
tutte le ineffabili bellezze:
solo l'Apostolato e la Verginità
Ne potranno penetrare
tutte le recondite profondità,
i tesori incomparabili,
i sublimi misteri!
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